Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria su WhatsApp, la più nota app di messaggistica per smartphone e tablet, dopo le modifiche alla policy fatta a fine agosto. La nuova politica prevede infatti la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti di WhatsApp, anche per finalità di marketing. Il Garante ha quindi invitato le due società, entrambe facenti capo a Mark Zuckerberg, di fornire gli elementi utili per valutare eventuali violazioni e sanzioni.
LE RICHIESTE DEL GARANTE – In particolare, come riporta TgCom24, il Garante ha chiesto alle due società di illustrare “la tipologia di dati che WhatsApp intende mettere a disposizione di Facebook”; le modalità per “la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati”; le misure per assicurare “l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall’avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato”.
Anche il presidente dell’Autorità italiana Antonello Soro ha definito “preoccupante” la nuova policy adottata da Facebook e WhatsApp. Infatti, secondo Soro, “Il flusso massiccio di dati non riguarda solo gli utenti delle due piattaforme, ma si estende anche a chi non è iscritto: i suoi dati vengono comunicati per il semplice fatto di trovarsi in una rubrica telefonica di un utente di WhatsApp”
LA REAZIONE DI WHATSAPP – Tramite un portavoce, la società ha fatto sapere che “WhatsApp è conforme alla legge sulla protezione dei dati dell’Ue. Lavoreremo con il Garante della Privacy italiano nel tentativo di rispondere alle sue domande e di risolvere eventuali problemi”.
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