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Gf Vip, Russo si scusa: «Sono una persona diversa»

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La sua uscita dalla casa del Grande Fratello Vip ha fatto parecchio rumore. Clemente Russo è stato squalificato per le sue frasi di caratura violenta contro il mondo femminile. In seguito alla decisione della produzione, il pugile napoletano ha dovuto suo malgrado abbandonare la casa. Nelle ultime ore è apparsa una nota del diretto interessato, che si è dimostrato pronto a chiedere scusa e a fare chiarezza sull’accaduto. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni: «In primo luogo intendo esprimere le mie scuse più sincere verso chiunque si sia sentito offeso o toccato nella propria sensibilità a causa delle mie parole: in particolare nei confronti del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, dell’Amministrazione Penitenziaria, di tutti i colleghi del Corpo di Polizia Penitenziaria e infine – ma non per ultime – delle nostre donne, forti e generose come poche. Non ho mai fatto mistero che la scelta di concorrere per il reclutamento nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre è nata sì da considerazioni tecniche relative alla mia attività agonistica, ma anche dalla convinzione di abbracciare la missione del Corpo di riferimento».

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«Accettando la partecipazione nel programma non avevo tenuto in giusto conto le conseguenze di innaturale asocialità nella quale si è inseriti durante la forzata convivenza nella “casa”, tanto da non riconoscermi ora nella voce che ha pronunciato le frasi “incriminate”. Io mi sento una persona profondamente diversa. Tutti mi conoscono come un atleta che ha fatto della lealtà sportiva il proprio stile di vita cercando di trasmetterla ai ragazzi che si affacciano nelle palestre per trovare una sana risposta alle loro esigenze di riscatto sociale […]. Avrei dovuto rendermi conto che la filosofia del programma è quella di negare in modo totale il diritto alla riservatezza e perciò non si può invocarla nemmeno quando si ritiene in buona fede di averne subito la lesione. Ne sono profondamente convinto, tanto che ora sono qui ad esprimere le mie scuse: nella speranza che i diretti destinatari vogliano ascoltarle e accettarle come sincere».