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Giovani, arriva il bonus da 50mila euro fino a 29 anni. Ecco come chiederlo dal 1 marzo

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280  adriana costanzo condividi 

 



Il Ministero del lavoro ha appena pubblicato il bando Selfiemployment, che dà la possibilità, ai giovani che vogliono mettersi in proprio, di ricevere un finanziamento a tasso zero sino a 50.000 euro. Le domande possono essere inviate a partire dal 1° marzo.

Selfiemployment: chi sono i beneficiari

Possono richiedere il prestito a tasso zero i giovani dai 18 ai 29 anni, non inseriti in percorsi di studio e disoccupati, non inseriti in percorsi di tirocinio (i cosiddetti NEET). I giovani devono essere residenti in una delle regioni italiane ed essere iscritti al Programma Garanzia Giovani.

Selfiemployment: quali attività finanzia

Il fondo Selfiemployment offre prestiti a tasso zero per mettersi in proprio:

– come ditta individuale;

– in forma di società di persone;

– in forma di società tra professionisti;

– in forma di associazione;

– in forma di società cooperativa, sino a 9 soci.

Le attività finanziabili devono appartenere ai seguenti settori:

– turismo;

– servizi alla persona;

– servizi per l’ambiente;

– servizi multimediali, informatici e di comunicazione (ICT);

– risparmio energetico ed energie rinnovabili;

– servizi per le imprese;

– attività artigianali e manifatturiere;

– trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;

– commercio al dettaglio e all’ingrosso.

Selfiemployment: a quanto ammonta il prestito

Il prestito è erogato nelle seguenti forme:

microcredito, per finanziare i programmi di spesa da 5.000 a 25.000 euro;

microcredito esteso, per finanziare i programmi di spesa da 25.001 a 35.000 euro;

piccoli prestiti, per finanziare i programmi di spesa da 35.001 a 50.000 euro.

Gli importi si intendono al netto dell’Iva. È finanziato il 100% del programma di spesa.

Selfiemployment: spese ammissibili

Sono ammessi al finanziamento i seguenti costi:

– impianti, attrezzature, macchinari, allacciamenti;

– beni immateriali a utilità pluriennale (escluse licenze, brevetti, marchi, fee d’ingresso per franchising);

– ristrutturazione di immobili (entro il 10% del finanziamento);

– materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti;

– utenze (acqua, luce, gas, telefono- interbnet);

– canoni d’affitto;

-autovetture e automezzi (solo se strettamente funzionali all’attività di impresa);

– spese per il personale.

Selfiemployment: come presentare la domanda

Le domande possono essere presentate a partire dal 1° marzo 2016 alle ore 12.

È necessario utilizzare la procedura informatica messa a disposizione nel sito www.Invitalia.it

Assieme alla domanda deve essere compilato anche un dettagliato piano d’impresa (business plan).

Per ulteriori approfondimenti sulla presentazione delle domande e la successiva valutazione, è possibile scaricare l’avviso Selfiemployment, che si trova nella sezione Pubblicità legale del sito del Ministero del Lavoro.

fonte www.laleggepertutti.it

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