Il Ministero del lavoro ha appena pubblicato il bando Selfiemployment, che dà la possibilità, ai giovani che vogliono mettersi in proprio, di ricevere un finanziamento a tasso zero sino a 50.000 euro. Le domande possono essere inviate a partire dal 1° marzo.
Selfiemployment: chi sono i beneficiari
Possono richiedere il prestito a tasso zero i giovani dai 18 ai 29 anni, non inseriti in percorsi di studio e disoccupati, non inseriti in percorsi di tirocinio (i cosiddetti NEET). I giovani devono essere residenti in una delle regioni italiane ed essere iscritti al Programma Garanzia Giovani.
Selfiemployment: quali attività finanzia
Il fondo Selfiemployment offre prestiti a tasso zero per mettersi in proprio:
– come ditta individuale;
– in forma di società di persone;
– in forma di società tra professionisti;
– in forma di associazione;
– in forma di società cooperativa, sino a 9 soci.
Le attività finanziabili devono appartenere ai seguenti settori:
– turismo;
– servizi alla persona;
– servizi per l’ambiente;
– servizi multimediali, informatici e di comunicazione (ICT);
– risparmio energetico ed energie rinnovabili;
– servizi per le imprese;
– attività artigianali e manifatturiere;
– trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;
– commercio al dettaglio e all’ingrosso.
Selfiemployment: a quanto ammonta il prestito
Il prestito è erogato nelle seguenti forme:
– microcredito, per finanziare i programmi di spesa da 5.000 a 25.000 euro;
– microcredito esteso, per finanziare i programmi di spesa da 25.001 a 35.000 euro;
– piccoli prestiti, per finanziare i programmi di spesa da 35.001 a 50.000 euro.
Gli importi si intendono al netto dell’Iva. È finanziato il 100% del programma di spesa.
Selfiemployment: spese ammissibili
Sono ammessi al finanziamento i seguenti costi:
– impianti, attrezzature, macchinari, allacciamenti;
– beni immateriali a utilità pluriennale (escluse licenze, brevetti, marchi, fee d’ingresso per franchising);
– ristrutturazione di immobili (entro il 10% del finanziamento);
– materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti;
– utenze (acqua, luce, gas, telefono- interbnet);
– canoni d’affitto;
-autovetture e automezzi (solo se strettamente funzionali all’attività di impresa);
– spese per il personale.
Selfiemployment: come presentare la domanda
Le domande possono essere presentate a partire dal 1° marzo 2016 alle ore 12.
È necessario utilizzare la procedura informatica messa a disposizione nel sito www.Invitalia.it
Assieme alla domanda deve essere compilato anche un dettagliato piano d’impresa (business plan).
Per ulteriori approfondimenti sulla presentazione delle domande e la successiva valutazione, è possibile scaricare l’avviso Selfiemployment, che si trova nella sezione Pubblicità legale del sito del Ministero del Lavoro.
fonte www.laleggepertutti.it