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Chi governa in Italia dopo i ballottaggi? La mappa del voto mostra una nuova Italia

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L’analisi post-elettorale dei freddi numeri sembra far uscire dalle urne un’Italia politicamente opposta a quella che è entrata nei seggi. Il Centrosinistra governava in sedici tra i venti Comuni capoluogo di provincia chiamati domenica al secondo turno delle elezioni amministrative, a fronte dei solo quattro Municipi gestiti dal Centrodestra. Adesso il fronte conservatore si troverà ad amministrare 10 città (Trieste, Isernia, Benevento, Novara, Savona, Pordenone, Brindisi, Grosseto e Olbia), mentre ai Democratici restano 8 Comuni (Trieste, Isernia, Benevento, Novara, Savona, Pordenone, Brindisi, e Grosseto). Se si considera però le grandi città, e al netto dell’affermazione dell’indipendente Luigi De Magistris a Napoli, è il Movimento 5 stelle ad aver portato a casa il risultato migliore, conquistando Torino e Roma (oltre che la più piccola Carbonia). Due, infine, i capoluoghi che saranno amministrati da liste civiche (Latina e Crotone).

La mappa del “Chi governa in Italia” non rappresenta però un quadro esatto della portata politica e del flusso di voti su scala nazionale, in considerazione del fatto che quella che sembra essere una sconfitta del partito della Nazione è mitigata dall’osservazione che i Comuni in cui la coalizione con a capo il Pd è riuscita a vincere rappresentano, in virtù del numero di abitanti, un bacino di elettori ben più notevole rispetto a quelli della coalizione opposta. Sul fronte squisitamente politico, poi, la conquista di Roma e Torino da parte dei pentastellati rappresenta un segnale evidente di un’istanza di cambiamento da parte dell’elettorato. I grillini, inoltre, se si considerano anche i Comuni non capoluogo, hanno vinto in 19 dei 20 casi in cui sono andati al ballottaggio dimostrando in maniera netta che, messi di fronte ad una doppia scelta, gli italiani tendono ad orientarsi verso quello che a tutti gli effetti è ormai il terzo polo (solo in ordine temporale) della politica italiana.