Il caso Sophie Cox: una palla di peli soggiorna nel suo stomaco. Una giovane 23enne inglese, madre di una bambina di un anno soffre di una malattia rara, la tricofagia che consiste nell’attività compulsiva del mangiarsi i capelli. La ragazza ne ha ingoiati così tanti in sei anni che recentemente i medici sono stati costretti ad operarla: dal suo stomaco è stata estratta una palla di capelli dal peso di 6kg. I problemi per Sophie sono cominciati nel periodo della gravidanza. La ragazza soffriva di dolori al stomaco e aveva cominciato a perdere peso, ma i medici non riuscivano a capire perché. Due mesi dopo la nascita della piccola Alice, le fitte sono divenuti lancinanti. “Non riuscivo a mangiare senza vomitare tutto, e il mio stomaco era sempre gonfio” dice la 23enne, originaria di Cheltenham.
“Avevo perso più di 30 kg, per un periodo ho pensato anche di avere un cancro. Ero convinta che stessi per morire” ricorda Sophie. Nel novembre 2015 i medici decidono di sottoporla ad una endoscopia al Cheltenham General Hospital: un piccola telecamera vien calata nella gola e fino allo stomaco della paziente. E’ allora che i medici capiscono: “Quando mi hanno mostrato la scansione sono rimasta senza parole. Sembrava un film dell’orrore. Lo specialista non aveva visto niente di simile in 30 anni. Quella palla di pelo era troppo grande. Mi aveva lasciato malnutrita e disidratata” Sophie ha dovuto attendere quattro mesi per l’intervento e nel mese di aprile la palla di pelo – chiamato tricobezoario – è stata rimosso in un’operazione di sei ore. “E’ stato disgustoso. Ho pianto con sollievo nel sapere che non c’era più.”
Ma come è possibile che nessuno, nemmeno Sophie si sia mai accorta di questo suo problema? Semplicemente la giovane si strappava i capelli durante il sonno, per poi ingerirli. Lo ha fatto da quando era una bambina. “In realtà spesso mi è capitato da adolescente, di svegliarmi con delle ciocche di capelli in bocca, ma mi vergognavo troppo a dirlo a qualcuno” – confessa la ragazza. Una vergogna che nel tempo l’ha portata a lesionarsi ancora di più.