Una nuova speranza nella lotta per il cancro dalla Francia? Sviluppato dalla società francese Rarecells, il test ISET(“Isolamento per dimensione delle cellule tumorali”) permetterebbe una diagnosi precoce del tumore con un semplice esame del sangue. Il test è stato appena commercializzato in Francia per i pazienti malati di cancro.
E’ un’italiana l’oncologa che trasferitasi in Francia ha fondato la società Racellers, dando inizio alla ricerca contro il male del secolo. Patrizia Paterlini-Bréchot, docente di biologia cellulare e molecolare all’università Descartes di Parigi, aveva un solo obiettivo. Per realizzare il suo progetto ha speso le sue energie, la sua intelligenza e anche molto del denaro di famiglia. Perchè “se avessi aspettato i finanziamenti pubblici, il test non sarebbe ancora arrivato ai pazienti”.
Il test Iset, frutto di queste ricerche, è un esame del sangue in grado di diagnosticare un tumore anche 4 o 5 anni prima che si manifesti e quindi di abbattere in modo significativo la mortalità. Opera individuando le cellule neoplastiche circolanti nell’organismo molto prima che il tumore raggiunga una dimensione tale da essere visibile con Pet, Tac e risonanza magnetica. Unico limite del test, è che non è in grado di individuare l’organo da cui derivano le cellule malate. Ma la ricerca in questo campo, è già in fase avanzata.
Nello studio sono stati coinvolti duecento pazienti di quarantacinque anni, centosessantotto che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva, forti fumatori, e con un alto rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Il test ISET ha rilevato cellule tumorali in questi pazienti. In cinque pazienti, gli scanner, non avevano rilevato noduli evidenti. Il nodulo è apparso da uno a quattro anni dopo la comparsa di cellule tumorali. I pazienti sono stati controllati immediatamente e la diagnosi del cancro polmonare è stata confermata mediante analisi patologica del nodulo. Ciò che è straordinario è che nessun segno di recidiva di cancro è stato rilevato sedici mesi dopo l’operazione.
In Francia il test sta per essere utilizzato su persone già colpite da neoplasia, in modo da individuare con largo anticipo eventuali recidive e intervenire prima che si manifestino.
Ovviamente, l’augurio è che possa essere presto commercializzato in Italia e nel resto d’Europa per salvare quante più vite possibili dal terribile flagello del 21esimo secolo.