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Politica

INCREDIBILE DE MAGISTRIS! SI FA RIMBORSARE IL CORTEO A ROMA CONTRO RENZI: IN QUATTRO A SPESE DEL COMUNE

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Se non ci fosse, dovrebbero inventarlo: il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, una ne fa e cento ne pensa. Quando poi veste i panni del “rivoluzionario-ribelle-zapatista” è una vera e propria miniera di paradossi e contraddizioni. L’ultima chicca in ordine di tempo l’ha scovata Marina Cappitti, per Metropolis.

 Marina Cappitti per “Metropolis”

Bella la rivoluzione. La rivoluzione paga e per de Magistris in più la paga il Comune. Il sindaco che getta la fascia in aria nella cerimonia di insediamento  per il suo secondo mandato, quando deve presentare il conto sa essere molto istituzionale. Il leader delle città ribelli scende in piazza dal primo momento al fianco dei comitati per Bagnoli Libera contro il Governo, e prima ancora – il 22 settembre, giorno precedente al sit-in – ha già pronta anche la determina per iscrivere le spese in bilancio. Il rivoluzionario anti-commissariamento e anti-Renzi con il suo stuolo di assessori è lì in «missione istituzionale».

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E così mentre le associazioni partite da Napoli la trasferta ce la mettono di tasca propria, il sindaco, il vicesindaco Raffaele Del Giudice, l’assessore all’Urbanistica, Carmine Piscopo se la fanno risarcire dalle casse comunali. Cento euro a testa per un totale di quattrocento euro – c’è anche il dirigente dell’ufficio stampa –  la somma che ciascuno preventiva e chiede di farsi autorizzare e rimborsare con la prevista, per legge, formula della missione. I tre sono a piazza Montecitorio in rappresentanza dell’amministrazione comunale «per la necessità di discutere con le istituzioni e la collettività del destino di un’area strategica per la città di Napoli, le cui trasformazioni appartengono agli organi democraticamente eletti».

La manifestazione di protesta contro il commissariamento e il Governo quindi è al pari di una visita o di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi per de Magistris che mette nero su bianco di condurre la sua battaglia politica e per la città in veste istituzionale, tanto da farsela risarcire. Intanto proprio ieri ha attaccato il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi per aver condotto la sua battaglia politica, quella sul Referendum, in veste istituzionale. «Inqualificabile che il Premier Renzi utilizzi una presunta visita di Stato per fare propaganda sul referendum» ha detto l’ex pm che non perde occasione in ogni luogo e in ogni momento, per sostenere il comitato del No.

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E che lunedì in Consiglio comunale porterà la delibera di giunta che riguarda il passaggio dei 368 lavoratori della Napoli Sociale alla Napoli Servizi per garantire l’assistenza ai disabili nelle scuole. Avendo trovato «a dispetto del Governo che taglia i fondi ai Comuni  – ha detto – ma li trova per il ponte di Messina e per i caccia, i finanziamenti per garantire il trasporto dei disabili che Roma non ritiene più indispensabile». Colpa di Renzi insomma se i fondi – che ora il Comune trova «non rubandoli, né espropriando banche o facendo artifici» dice l’x pm  – non erano stati inseriti in bilancio e se il servizio si è interrotto. Ora tocca al Consiglio votare ha detto de Magistris sperando nell’unanimità o in una «maggioranza compatta» una «delibera coraggiosa».

Un documento che ha il parere favorevole del segretario generale ma contrario degli uffici di contabilità «perché c’è un’interpretazione correttamente rigida e formalistica ma la Costituzione della Repubblica ha una gerarchia delle fonti». Anche perchè «La sovranità appartiene al popolo italiano. W la Costituzione ! W la Resistenza ! Potere al Popolo» posta su Fb il sindaco ribelle. Del resto, la rivoluzione è bella. Bellissima se è a spese del Comune.

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