domenica, 30 aprile 2017
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Terremoto in Centro Italia,
Protezione civile: “Migliaia di sfollati”

Una notte di paura per le popolazioni dell’Italia centrale, con tre forti scosse di terremoto nella Valnerina, nella Marche. I sismografi hanno iniziato a tremare mercoledì alle 19:10, con la prima scossa di magnitudo 5.4, alle 21:18 la più forte di magnitudo 5.9. Alle 23:42 la terza scossa più forte, di magnitudo 4.6, con epicentro localizzato nella stessa zona delle scosse del pomeriggio e della sera.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli sono in partenza per un sopralluogo nei centri più colpiti dal terremoto. Prime tappe a Tolentino e Ussita.

LA PRIMA VITTIMA “INDIRETTA” DEL TERREMOTO – Per il momento, secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, Stefano Di Iulio, non si sarebbero vittime per conseguenza di crolli. Un uomo di 73 anni è morto per un infarto a Tolentino, presumibilmente per lo choc provocato dal terremoto. E’ la prima vittima “indiretta” del sisma. Sempre a Tolentino un operaio, dipendente di una ditta di surgelati, è rimasto ferito dal crollo di un controsoffitto, riportando ferite lacero contuse alla testa e a una spalla, ma le sue condizioni non sono gravi.

A Fabriano, a causa del crollo di alcuni tramezzi in un palazzo di via Fratelli Latini ”ci sono 8 feriti, a quanto so contusi lievi”. Lo ha riferito all’Ansa il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, che parla anche di ”alcune abitazioni inagibili” e sta organizzando i punti di accoglienza dopo le due scosse di magnitudo 5.4 e 5.9 di oggi. ”Apriremo il PalaGuerrieri, il PalaFermi e il PalaCesari, in modo da accogliere le persone che hanno paura a dormire nelle loro case”. Verifiche sono in corso in tutte le frazioni, e domani le scuole resteranno chiuse.

GLI SFOLLATI – Sono “molte centinaia” probabilmente “migliaia” gli sfollati dopo le nuove forti scosse di ieri che hanno colpito alcuni comuni delle Marche. Lo afferma Cesare Spuri, direttore della Protezione civile delle Marche. Stamattina, dopo i sopralluoghi con il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, che sono in viaggio verso le zone devastate dal sisma, “capiremo le soluzioni migliori” per l’assistenza alla popolazione, aggiunge Spuri. Oggi scuole chiuse in Umbria, Marche e Abruzzo.

LE CONDIZIONI DELLE CITTA’ COLPITE DAL SISMA – “Difficile parlare di un aggravamento. E’ un secondo terremoto: la zona che in parte era stata già provata ora è in una situazione di estrema gravità”. Se, insomma, il terremoto del 24 agosto aveva devastato, nelle Marche, l’area dell’Ascolano, ora è stata distrutta la parte del Maceratese che il sisma precedente aveva danneggiato seriamente ma in parte risparmiato”. E’ la riflessione del capo della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. “Le persone da sfollare sono centinaia”, dice Spuri. Solo a Camerino 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza. Non risultano persone morte o ferite in modo grave, ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico. Le situazioni di maggiore difficoltà, mentre sono tuttora in corso i sopralluoghi, sono a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, in pratica tutti i comuni dell’area epicentrale, dove, rileva Spuri, si sono avuti nuovi crolli, di edifici che erano agibili prima delle potenti scosse di ieri. “Il centro di Visso – esemplifica il capo della Protezione civile – non può accogliere più nessuno”. Crolli vengono segnalati ovunque: a Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine. Desta poi preoccupazione la frana che isola la frezione di Peracchia, ad Acquasanta Terme. I vigili del fuoco stanno cercando di raggiungere le persone rimaste isolate, fra cui il vice sindaco di Acquasanta Gigi Capriotti. Quanto alla Salaria, sarà riaperta domani.

“I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile”. Lo ha detto il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, facendo il punto sui danni del terremoto di ieri. “Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi – ha aggiunto – ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. E’ crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni”.

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