Marco Belfiore, ingegnere torinese di 58 anni. Domenica sera, sulla via del ritorno, uno schianto sulla Milano-Torino, all’altezza di Rondissone, ha stroncato la sua vita e la sua voglia di dare. Non c’e stato scampo per lui. Troppo forte l’urto della jeep su cui era a bordo contro il guard-rail e contro un’altra vettura. I vigili del fuoco hanno provato ad estrarlo dall’abitacolo il più velocemente possibile. Poi la corsa in ospedale a Chivasso. Tutto inutile. I suoi compagni di viaggio si sono salvati.
Ingegnere settore geologico della Regione Piemonte, Marco era in vacanza in Sardegna quando aveva saputo che un sisma stava devastando il centro Italia. Aveva telefonato al suo dirigente per dare la sua immediata disponibilità. E così era stato inserito in una delle “colonne” che la protezione civile della Regione ha inviato a Norcia. Il suo compito era, insieme a una collega, quello di fare i rilievi per le verifiche di agibilità degli edifici. L’ultimo turno a cui ha partecipato nella sua vita era di cinque giorni. Partenza il 19 settembre, ritorno dopo il 23. Era già stato a L’Aquila, aveva già visto le rovine dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna. Era abituato a partire quando c’era bisogno di dare una mano.
Dopo aver saputo della tragedia accaduta a Marco nella notte del 25 settembre, la mattina del 26, i quattro volontari della “colonna rientrante” hanno deciso di ripartire subito per Amatrice. Adesso il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha deciso di intitolare una strada del paese all’ingegnere. «Nessuno meglio di noi può comprendere, in questo momento, la sofferenza di chi gli era vicino”, spiega. “Quando Amatrice risorgera’ – annuncia – e tornerà a vivere, intitoleremo un via alla sua memoria, in ricordo perenne di una persona che, nei giorni più difficili della nostra città, si è speso senza sosta e ha offerto a tutta la nostra comunità il suo prezioso e qualificato lavoro».“Un affettuoso abbraccio” e un messaggio di cordoglio sono stati mandati dal presidente della Regione Sergio Chiamparino “alla famiglia e agli amici a nome di tutti i piemontesi
fonte. Il corriere