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giovedì, 6 settembre 2018

La solita sceneggiata che puntualmente avviene ogni paio di settimane attraverso la gentile concessione della solita radio. Ancora una volta il procuratore di Lorenzo Insigne spara a zero sul Napoli e sui progetti della società E’ diventato quasi un appuntamento fisso quello di Fabio Andreotti con radio CRC. Parole al veleno contro De Laurentiis e la sua poca predisposizione a cedere alle continue pretese economiche del giocatore, mal consigliato dal suo entourage che vede in prima linea il procuratore e la famiglia.

Insigne ha un contratto con il Napoli fino al 2019 da poco più di un milione di euro a stagione. Adeguarlo dopo una buona stagione ci può stare, per dirla alla Benitez. Pretendere invece la luna, così emerge, è altra cosa.

Andreotti oggi, 9 agosto 2016, si è decisamente superato e il passaggio su Totti prima, e sulla “mentalità della Juve comportandosi però da Udinese” poi, ne sono un’evidente dimostrazione.

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«Non ci sono piaciute certe risposte di De Laurentiis nel nostro ultimo incontro. Il presidente decanta sempre Insigne come il Totti di Napoli, eppure l’offerta non era compatibile con questa visione delle cose. Lorenzo vuole rimanere al Napoli, ma a malincuore stiamo iniziando a considerare anche altri club. Quando ti vengono fatte delle offerte migliori, dal punto di vista della gratificazione economica e sportiva, è normale che le soluzioni diventano due: rinnovare il contratto o finire sul mercato. Lorenzo ha fatto una scelta di cuore, ma la vita professionale di un calciatore non è eterna. La proposta del Napoli non ci soddisfa, quando poi ci sono altri club che invece vogliono gratificarti economicamente allora devi andare sul mercato. La situazione col club non ci permette di essere felici come quando sapemmo dell’interesse di alcune grandi squadre europee e del rifiuto del Napoli ai loro primi approcci. Ogni azienda ha le idee chiare sui numeri, ma non si può fare l’Udinese con la mentalità della Juve».