Giampiero Ventura e Carlo Tavecchio prendono tempo dopo l’eliminazione dal Mondiale: “Non mi sono dimesso perché non ho ancora parlato con il presidente. Ho parlato con i giocatori per salutarli a uno ad uno. Quando uno che non ottiene il risultato è evidente che il responsabile è l’allenatore”, ha detto il ct nel corso della conferenza. “Se devo annunciare qualcosa prima ne parlo con loro, poi la comunico”
“Sono arrivato in ritardo perchè con ogni giocatore col quale ho avuto il privilegio di avere un rapporto ho voluto salutarli, a uno a uno”, ha proseguito. “La responsabilità è dell’allenatore, è persino banale dirlo: è un risultato pesantissimo perchè ero convinto di farcela. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro, di aver lavorato con grandi campioni e con altri che mi auguro lo diventino. Sono dispiaciuto perchè lo stadio stasera per l’ennesima volta ho capito cosa vuole dire allenare la Nazionale, qualcosa di eccezionale. Ringrazio il pubblico, il fatto che avremmo meritato”.
“Chiedere scusa agli italiani? Assolutamente sì. Scusa del risultato, assolutamente sì, non dell’impegno e della volontà, ma solo del risultato, che poi è la cosa principale e lo so bene”.
“48 ore di riflessione” per il presidente federale Carlo Tavecchio e il gruppo di vertice della Figc dopo la disfatta della mancata qualificazione al Mondiale. Lo spiega all’Ansa una fonte della Federcalcio, secondo la quale Tavecchio ha deciso di non commentare a caldo la storica eliminazione, preferendo fare una riflessione più ponderata e rimandando di due giorni le valutazioni