San Leucio Silk, una storia antica dalla trama moderna. Potrebbe riassumersi così l'idea di "distinguere" con un marchio identificativo della denominazione del prodotto, i manufatti dei membri della rete San Leucio Textile da quelli di altre imprese, in base a origine, natura, qualità dei tessuti.
Il progetto - che ha l’obiettivo di recuperare, tutelare e rilanciare la pregiata produzione serica dell’area collinare casertana - sarà presentato domani, venerdì 22 luglio 2016, presso la Camera di Commercio di Napoli nel corso di un grande evento al quale interverranno Andrea Prete, presidente Unioncamere Campania, e Tommaso De Simone, presidente della Camera di Commercio di Caserta. Tra i protagonisti della presentazione anche il presidente della Rete San Leucio Textile Gustavo Ascione, che tratterà il tema attuale della cooperazione tra le imprese per lo sviluppo dei mercati, mentre il consulente marketing Vincenzo Cimmino tratterà il profilo strategico e
il valore del marchio. L'incontro sarà arricchito da letture dell’attrice Valeria Vaiano. Interessante la posizione della Camera di Commercio, proprietaria del marchio, che affiancherà in questo progetto tutte le imprese che vorranno commercializzare, anche a livello internazionale, i prodotti realizzati. Ereditando la tradizione borbonica settecentesca, il lavoro sinergico tra i produttori serici e l’istituzione camerale, con la costituzione del marchio collettivo comunitario “San Leucio Silk”, punta così a promuovere e tutelare su tutto il territorio dell’Unione Europea l’eccellenza di una produzione tessile che è la perfetta fusione tra modernità, tradizione ed innovazione e che trova sbocchi in disparati campi, dall’arredamento all’haute couture. Ne testimonia il prestigio, solo per fare alcuni esempi, la presenza delle sete di San Leucio in Vaticano, al Quirinale e nello Studio Ovale della Casa Bianca, al Parlamento di Malta e a BuckinghamPalace.
