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Politica

LA FESTA E’ FINITA – D’ANGELO E DE MAGISTRIS AI FERRI CORTI, I BALLETTI DI LUGLIO SONO GIA’ PREISTORIA

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“Ciò che va bene per la Fiat, va bene per l’Italia”, diceva (o almeno così si narra) l’Avvocato Gianni Agnelli. “Ciò che va bene per Gesco, va bene per Napoli”, verrebbe da dire leggendo e osservando in queste ultime ore le proteste, le polemiche e gli attacchi che Sergio D’Angelo, patron di Gesco (colosso dell’assistenza partenopea) rivolge al sindaco Luigi De Magistris e all’amministrazione comunale di Napoli.

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D’Angelo ieri al cinema Modernissimo ha partecipato a un’affollata assemblea pubblica, nel segno della protesta contro i tagli al settore dell’assistenza: “Smettiamola – ha detto – di contare i turisti e misuriamo lo sviluppo di questa città dai livelli di assistenza alle persone più deboli. Non abbiamo sentito una parola per difendere questo lavoro e quello che è accaduto è drammatico e serio”.

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Smettiamola, dunque, di contare i turisti: il bersaglio del monito di D’Angelo (uno che monita, non dichiara, come tutti i potenti che si rispettano) non può essere altri che

Gossip
Stefano De Martino, Belen Rodriguez
Luigi De Magistris. Un rapporto, quello tra i due, che va avanti da anni tra alti e bassi. La nomina di D’Angelo ad assessore al Welfare nella prima giunta arancione, seguita da polemiche e attacchi per il presunto conflitto di interessi. Poi le dimissioni, per candidarsi come capolista al Senato per (ahilui) “Rivoluzione Civile” di Ingroia. Un flop: la lista raggranellò appena il 2,2%.

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Polemiche, frizioni, poi in occasione delle ultime amministrative a Napoli la tentazione di sostenere Antonio Bassolino. Una volta fuori gioco l’ex sindaco, D’Angelo torna armi e bagagli alla corte di Giggino: ne sostiene la campagna elettorale, festeggia la riconferma di De Magistris. Era appena l’inizio di luglio, ma sembra passato un secolo, quando Sergio e Luigi si abbracciavano contenti e commossi alla festa per i 25 anni di Gesco, tra fuochi d’artificio e ballerine. Ora, di nuovo il gelo. Ed è istruttivo riportare uno stralcio di un articolo di repubblica del 12 ottobre 2103.

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“Ma in due anni e mezzo un consenso pure si è frantumato se anche le coop di Gesco minacciano in queste ore di licenziare 150 dipendenti e lasciare senza assistenza quasi 2 mila anziani e disabili: perché il Comune di de Magistris non paga come faceva il Comune della Iervolino. Perché «la scommessa di riportare Napoli alla condizione di città civile è persa». Ci aveva creduto D’ Angelo? Di più: «Ho finanziato – ora confessa – con 10 mila euro la campagna elettorale del sindaco»”.

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Ottobre 2013-Ottobre 2016, la musica è esattamente la stessa. Non quella dei balli caraibici del Gesco-Partyy: quella triste delle polemiche, delle proteste, di un braccio di ferro tra il Re delle Coop napoletane e il sindaco che va avanti da troppo tempo. Mentre i cittadini che hanno bisogno di assistenza assistono, impietriti, a questo braccio di ferro senza vincitori, ma con molti, troppi sconfitti… festa-3                                                             festa-5 festa

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