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Dopo l’attacco ai disabili, si scatena il web

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"Caro testa a pinolo, io in vacanza ci vado". Risponde così Iacopo Melio, disabile di 22 anni di Cerreto Guidi, ideatore della campagna #vorreiprendereiltreno, ad un anonimo utente di Tripadvisor che il 1 giugno si lamentava con un post della presenza di un gruppo di disabili nella struttura alberghiera dov’era in vacanza, il Villaggio Lido d’Abruzzo «Per i miei figli non è un bello spettacolo vedere dalla mattina alla sera persone che soffrono su una carrozzina» scrive l’utente. Il commento del padre è stato portato alla ribalta dalla giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli e poi rilanciato dal giovane studente che due anni fa iniziò una battaglia contro le barriere architettoniche lanciando l’hashtag #vorreiprendereiltreno divenuto poi un’associazione. Melio non ci ha pensato due volte e ha scritto una lunga risposta su Facebook a quel padre anonimo allegando l’immagine del commento. Un post che in un giorno ha avuto più di 42 mila condivisioni ed è diventato virale. Nei giorni scorsi la recensione è stata cancellata, dopo varie segnalazioni. «Se mai un giorno avrò dei figli vorrò insegnare loro che la vera disabilità è negli occhi di chi guarda, di chi non comprende che dalle diversità possiamo solo imparare - scrive Iacopo - Disabile è chi non è in grado di provare empatia
Notizie flash
epa05425417 A general view shows debris from a burned Piper PA-32 which crashed on 14 July, in the woods at Predmeja village near Ajdovscina, some 50 kilometers west of Ljubljana, Slovenia, 15 July 2016. According to reports, all four people aboard the plane were killed in the crash, among the victims was Unister founder Thomas Wagner, according to media reports.  EPA/IGOR KUPLJENIK
mettendosi nei panni degli altri, di mescolarsi affamato con altre esistenze, di adottare punti di vista inediti per pura e semplice curiosità». Iacopo apostrofa l’utente con «testa a pinolo», divenuto in poche ore un altro hashtag legato all’associazione e di cui è stata fatta anche una maglietta per sostenere le iniziative di #vorreiprendereiltreno. Lo studente cerca di spiegare nella lettera che la sua carrozzina non è un ostacolo: «Ecco, caro il mio testa a pinolo. Se un giorno avrò dei figli saranno sicuramente più fortunati dei tuoi che, poveracci, di colpe non ne hanno. Più fortunati perché scopriranno che la mia carrozzina non è né più né meno di un paio di scarpe nuove con le quali iniziare viaggi, avventure, sogni, destini, speranze. Se un giorno avrò dei figli sapranno che il dolore, quello vero, è nascosto nell’indifferenza e non nella malattia. Che i brutti spettacoli del mondo ce li ha sempre “regalati” la cattiveria umana e mai la dignità. Che il mondo è popolato da persone diverse ma con gli stessi diritti. Che non esiste libertà abbastanza grande di quella che possiamo prenderci per essere felici. Perché vivere significa questo: esser messi in condizioni di poter fare del nostro destino ciò che si vuole, senza mancare di rispetto (ah, che bella parola!) a chi ci staintorno»
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