“Nel 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti vengono messi a morte negli Stati Uniti per le loro idee. Nel 1970 una canzone (quella di Joan Baez “Here’s to you” in sottofondo, ndr), dedicata a loro è diventato un inno per i diritti umani”: così inizia il video di Roberto Saviano per Amnesty International, in cui lo scrittore e giornalista chiede di lottare contro le ingiustizie nel mondo ricordando la storia dei due anarchici italiani, nel giorno in cui l’organizzazione per i diritti umani ha diffuso il rapporto annuale 2015-2016. Lo scrittore ricorda che “ancora oggi i diritti umani vengono costantemente violati in Italia e nel mondo” e comincia ad elencare: “In Messico 43 studenti sono ‘desaparecidos’ dal settembre 2014, in Arabia Saudita Raif Badawi è stato condannato a mille frustrate per avere creato un blog, in Cina Liu Xia e suo marito sono privati della libertà per avere richiesto riforme democratiche”. In Italia – prosegue l’autore di Gomorra – Stefano Cucchi, Federico Aldovrandi, Giuseppe Uva, l’ex calciatore Riccardo Magherini, il maestro elementare Francesco Mastrogiovanni “sono tutti morti mentre erano affidati allo Stato”. E quindi, Saviano chiede di tornare a cantare la canzone di Joan Baez “Here’s to you”, perché “la lotta all’ingiustizia non è finita”, “per tutti i Sacco e Vanzetti del mondo” e “per tutti gli uomini e le donne del mondo perseguitati, torturati e imprigionati. La lotta non è finita”, conclude. CONTINUA A LEGGERE
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