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lunedì, 31 dicembre 2018

Il reato di omicidio stradale è legge. L’Aula del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo Renzi al Ddl che introduce la misura. I voti a favore sono stati 149, 3 i contrari e 15 gli astenuti. La norma diventa quindi legge, avendo ricevuto anche il via libera della Camera.

Cosa prevede il testo – La nuova legge appena approvata, come precisa l’Ansa, prevede pene molto più dure. La pena massima è di 27 anni, nel caso chi stia guidando una vettura in stato di ebbrezza (con grado alcolemico superiore a 1,5) o sotto l’effetto di droghe uccide più di una persona e si dà anche alla fuga. Se la vittima è una si rischia tra gli 8 e i 12 anni di carcere, che diventano 18 se chi sta guidando fugge dalla scena dell’incidente. Il Ddl prevede inoltre la revoca della patente da 15 a 30 anni dopo la condanna definitiva. Prima della condanna potrà essere sospesa fino a 5 anni (se ci sono vittime o feriti) in attesa degli esiti del processo.

L’introduzione del reato di omicidio stradale apporta delle modifiche al codice penale: per il nuovo reato appena introdotto dal governo è previsto infatti l’arresto in flagranza. Inoltre chi rifiuta di sottoporsi agli esami per accertare lo stato di ebbrezza alcolica o di sostanze stupefacenti viene coattivamente sottoposto ai prelievi biologici per gli accertamenti, nel rispetto degli accorgimenti già previsti dal codice penale.

Un capitolo a parte è destinato alle lesioni personali provocate da incidenti stradali, per le quali la reclusione va dai 2 ai 4 anni. Se il conducente che ha provocato feriti si dà alla fuga la pena potrà essere aumentata fino alla metà. Se invece non ci sono responsabilità dirette la pena potrà essere diminuita fino alla metà.

Il premier Renzi ha commentato su Twitter il via libera definitivo del Senato al ddl: “Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge. #Finalmente”. Soddisfatto anche il ministero dell’Interno Angelino Alfano: “La patente non è licenza di uccidere. Lo dovevo ad un amico. Lo dovevamo a tutte le vittime”CONTINUA A LEGGERE