“Ma quale condono e sconto se nel caso della ingiustizia fiscale di cui è stato vittima Maradona , la violazione fiscale non è mai esistita , il condono e’ stato già fatto nel 2003 dalla società Calcio Napoli e la cartella per 35 milioni di euro è stata annullata anche nel 2015 dai giudici tributari tant’è che Equitalia ha proposto appello per tentare di difendere una ragion di stato infondata in fatto e diritto”: è quanto afferma Angelo Pisani, legale di Diego Armando Maradona.
“Strumentalmente – aggiunge Pisani – e per fare notizia si utilizza il nome di Maradona che addirittura si vuole vedere favorito da un nuovo condono che nel suo caso già fu pagato ingiustamente dal suo datore di lavoro che solo dopo ebbe giustizia sull’ipotizzata evasione fiscale annullata dai giudici in sede penale e tributaria . Falso ed illogico parlare di evasione nel caso di Maradona, essendo stato solo un lavoratore dipendente che percepisce lo stipendio e qualunque altra indennità sempre al netto delle relative tasse”.
“La sostituzione di imposta pertanto è perfetta e mai un lavoratore dipendente può essere chiamato a versare imposte che competono ad altro soggetto. Ergo il suo datore di lavoro. Ciò in considerazione del fatto che la ritenuta da operarsi e’ considerata di acconto, ma solo sul coacervo dei diversi redditi delle persone fisiche. Diversamente – prosegue il legale – nel caso di un singolo rapporto di lavoro e di un singolo datore di lavoro avuto nell’anno la ritenuta che questi deve operare, e prima ancora versare, è da considerarsi sempre e comunque di imposta. la dimostrazione di ciò deriva dal fatto che un lavoratore dipendente che ha su redditi di lavoro dipendente e la casa di proprietà dove abita esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi”.
“Ed ancora nel caso in cui le predette ritenute di imposta siano superiori all’importo che lo stesso lavoratore deve percepire quest’ultimo è obbligato a versare la differenza giammai all’erario, ma bensì al suo sostituto d’imposta, ergo il suo datore di lavoro. Nel caso che ci occupa e cioè quello di Maradona pur essendo evidente l’illogicità della pretesa tributaria contestata e valutata dai giudici molto meglio che dal fisco , e’ comunque pretestuosa visto che i relativi procedimenti sono ancora Sub judice per APPELLO di Equitalia che anche nel 2015 si è vista annullare la cartella milionaria e stigmatizzare le temerarie pretese dalla giustizia tributaria” .