Migranti, Ankara alza la posta e chiede più soldi. Intesa in Europa “solo sui principi”

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Migranti, Ankara alza la posta e chiede più soldi. Intesa in Europa “solo sui principi”

Si è chiuso con un’intesa di principio il vertice tra i leader dell’Unione Europea e la Turchia sulla crisi dei migranti. Il Paese della Mezzaluna, spiega l’Ansa, ha proposto all’Ue un sistema di reinsediamenti secondo uno scambio di ‘uno a uno’, dicendosi disposto a riprendere tutti i migranti che hanno raggiunto illegalmente l’Ue da una certa data in poi (e non in modo retroattivo) – sia quelli economici che i richiedenti asilo – ma per ogni profugo siriano riammesso, chiede che i Paesi dell’Unione ne accolgano uno in modo legale dal suo territorio. In contropartita Ankara ha chiesto tre miliardi aggiuntivi (oltre ai tre già previsti) per il 2018, che l’Europa dovrebbe stanziare sulla base di progetti per migliorare le condizioni di vita dei profughi; l’apertura di cinque capitoli per il processo di adesione Ue (gli stessi che aveva messo sul tavolo già a novembre); la liberalizzazione dei visti a giugno, anziché ottobre; e ‘aree umanitarie sicure’ in Siria.

Un negoziato durissimo, con molte polemiche anche tra i leader europei. Il presidente del consiglio europeo Donald Tusk si è infatti sentito “scavalcato” dall’iniziativa della cancelliera tedesca Merkel e il premier olandese Mark Rutte, che hanno concordato la proposta con Ankara all’ultimo minuto senza discuterne con Tusk. Merkel e Rutte, col sostegno del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker hanno spinto per arrivare ad un accordo, a costo di andare avanti ad oltranza nella notte.

Il premier Matteo Renzi lasciando il summit parla di “piccolo passo avanti” ma ancora “molto resta da fare”. Il presidente del Consiglio ha sollevato insieme agli altri colleghi la questione della libertà di stampa nel paese turco, minacciando un veto sulla proposta di reinsediamento dei migranti. CONTINUA A LEGGERE

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