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Politica

Minori, Cyberbullismo in arrivo la proposta di legge

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Minori, Cyberbullismo in arrivo la proposta di legge. Dopo la tempesta c’è sempre il sole, o meglio la calma, quella calma che permette di ragionare e affrontare il domani. Ed ecco, dopo i mille casi degli ultimi tempi, arrivare sul tavolo dei grandi della politica la proposta di legge che andrà a regolare il cyberbullismo. In pillole, i punti chiave. IDENTIKIT DEL BULLO. Entra per la prima volta nell’ordinamento una puntuale definizione legislativa di bullismo e cyberbullismo. Bullismo e’ l’aggressione o la molestia ripetuta a danno di una vittima in grado di provocarle ansia, isolarla o emarginarla attraverso vessazioni, pressioni, violenze fisiche o psicologiche, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni. Se tali atti si realizzano con strumenti informatici si ha il bullismo telematico. OSCURAMENTO DEL WEB. Chi è vittima di cyberbullismo (o anche il genitore del minorenne) può chiedere al titolare del trattamento, al gestore del sito internet o del social media di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore. L’oscuramento può essere peraltro chiesto a titolo riparativo anche dallo stesso bullo del web. Dalla definizione di gestore, che e’ il fornitore di contenuti su internet, sono comunque esclusi gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca. DOCENTE ANTI-BULLI IN OGNI SCUOLA. In ogni istituto tra i professori sara’ individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Al preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l’autore. Piu’ in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l’altro, sulla formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti, mentre ai singoli istituti e’ demandata l’educazione alla legalità e all’uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali. STRETTA SULLO STALKING TELEMATICO. Viene rafforzata l’attuale aggravante per gli atti persecutori online specificandone meglio i contorni. Lo stalker informatico sarà ora punito con la reclusione da uno a sei anni e analoga pena varrà se il reato è commesso con scambio di identità, divulgazione di dati sensibili, diffusione di registrazioni di fatti di violenza o minaccia. In caso di condanna scatta la confisca obbligatoria di cellulari, tablet o pc. AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE. In presenza di reati non procedibili d’ufficio (a condizione che non vi sia querela) il bullo, sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, potrà essere formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripetere gli atti vessatori. Qualora l’ammonimento cada a vuoto, la pena viene aumentata. Se l’ammonito e’ minorenne, il questore lo convocherà insieme a un genitore. PIANO D’AZIONE E MONITORAGGIO. Presso la presidenza del Consiglio verra’ istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il bullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.

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