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Montenegro, progettavano golpe: due serbi in manette

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Due cittadini serbi, sospettati di essere coinvolti nel piano di golpe messo a punto per essere attuato in Montenegro nella giornata elettorale del 16 ottobre scorso, sono stati arrestati. Come riferiscono i media di Belgrado, si tratta di Nemanja Ristic (43 anni) e Predrag Bogicevic (47). Complessivamente sotto inchiesta sono finiti 18 cittadini serbi, molti dei quali già in carcere in Montenegro, e due russi.

Per quanto concerne il tentato colpo di Stato in Montenegro, e lo sventato omicidio di Milo Đukanović, che aveva appena dichiarato il proprio ritiro dalla vita politica all’indomani delle elezioni vinte dal suo Partito Democratico dei Socialisti (Dps), la Serbia e il suo premier Alexsander Vučić si sono trovati loro malgrado coinvolti in una storia fatta di accuse aleatorie e non dimostrabili.Le uniche cose certe nell’indagine sono le parole dell’indagato Aleksandar Sinđelić, ex combattente e nazionalista serbo, il quale ha affermato di essere a conoscenza degli spostamenti dei principali sospetti, i russi Eduard Širokov e Vladimir Popov, che già a settembre erano a Mosca per ricevere istruzioni in merito. Questo non implica che entrambi fossero direttamente legati a Mosca, ma è indubbio che fossero parte attiva della rete di attivisti russi che operano in Ucraina dell’est e nei Balcani, in Serbia per lo più.Sia i media che i procuratori montenegrini si son tenuti cauti e non hanno lanciato alcuna accusa diretta al governo di Mosca, ma si paventa la presenza di una mano più grossa dietro l’operato dei due apparenti cani sciolti. In realtà l’opposizione anti-Nato in Montenegro è prettamente serba. Basti fare l’esempio del pope ortodosso di Kotor, Momčilo Krivokapić, che presenziò alla cerimonia di fondazione dell’Armata dei Cosacchi dei Balcani: una carnevalata folkloristica che ebbe però un discreto successo per una grossa fetta d’opinione pubblica serba

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