Morta la prima donna ad aver ricevuto un trapianto di faccia
Isabelle Dinoire aveva 49 anni ed era stata sottoposta all’intervento nel 2005. Il decesso è forse conseguenza delle terapie antirigetto.
È morta a 49 anni Isabelle Dinoire, la prima donna ad aver ricevuto un trapianto di faccia nel 2005, dopo che il suo cane, un Labrador retriver, l’aveva sfigurata. Il decesso è avvenuto lo scorso 22 aprile, ma soltanto adesso i medici dell’ospedale di Amiens, dove era stato eseguito anche il trapianto, hanno confermato la notizia.
Isabelle è morta di tumore, forse collegato alle pesanti e lunghe terapie antirigetto successive all’intervento. Nonostante le difficoltà, la donna non si è mai pentita di essersi sottoposta al trapianto, che le aveva permesso di tornare a presentarsi in pubblico e a sorridere, dopo che nei mesi successivi all’incidente aveva persino tentato il suicidio.
Dal 2005 a oggi, più di 30 persone persone nel mondo hanno ricevuto un trapianto di faccia. L’intervento non serve a salvare la vita, ma è la sola soluzione quando il volto è gravemente sfigurato e la chirurgia ricostruttiva non può fare abbastanza. Oltre all’aspetto, il trapianto permette anche di ripristinare almeno in parte funzioni come respirare, mangiare o parlare, che le cicatrici e le ferite possono aver compromesso. Dopo Isabelle Dinoire, gli altri pazienti operati avevano subito ustioni, ferite da armi da fuoco, incidenti, attacchi di animali o erano stati sfigurati da gravi malattie.
dubbi riguardavano il recupero delle funzioni compromesse, della sensibilità e dei movimenti. Sebbene le procedure chirurgiche siano diverse da caso a caso, solitamente i trapiantati tornano a mangiare e a respirare bene, a sorridere e a parlare, e recuperano molta parte della sensibilità, anche se per raggiungere buoni risultati possono passare mesi o anni.
La difficoltà maggiore resta invece il rigetto, che è piuttosto frequente, ma può essere controllato con i farmaci immunosoppressori, che vanno presi per tutta la vita. L’altro ostacolo è infine il costo elevato, pari a circa 300.000 dollari, considerando anche i farmaci e la riabilitazione.