È morto il leggendario torero messicano Rodolfo Rodriguez, dello El Pana. Dopo 32 giorni di terribile agonia, il 64enne non ce l’ha fatta dopo la violenta cornata subita da un toro a Ciudad Lerdo un mese fa che gli era costata una paralisi avendo registrato la frattura di tre vertebre all’altezza del collo prima di essere stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Paralizzato agli arti inferiori e superiori, Rodolfo Rodriguez è morto ieri. Soprannominato anche lo “stregone di Apizaco” in omaggio alla sua città natale e per il suo modo stravagante di affrontare la corrida, era ricoverato in un ospedale di Guadalajara. Un personaggio davvero eccentrico, nato in una famiglia molto povera e con un passato da contadino, venditore ambulante e panettiere, il suo sogno era sempre stato quello di diventare torero e ci era riuscito incantando a suo modo gli appassionati con uno stile tutto suo: scarsa tecnica e molto senso dello spettacolo, così come le sue abitudini bizzarre: il suo inseparabile basco, il suo falso accento andaluso, il suo modo temerario di affrontare il toro. Caratteristiche che lo avevano trasformato in un idolo delle tribune, anche se i severi critici della corrida messicana storcevano il naso davanti alle sue esibizioni. Per gli appassionati resta comunque un idolo delle folle, col suo sigaro e le sue bizzarrie che tanto avevano fatto divertire le tribune e i suoi fan. Fatale gli è stata la sua passione per le corride e la cornata di Ciudad Lerdo che gli è costata prima la paralisi e poi il decesso a 64 anni dopo una vita vissuta tra una giovinezza in povertà e una fama arrivata soltanto in età adulta.
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