Sotto gli occhi della bella Belen Rodriguez Andrea Iannone vola in pole position nel Gran Premio d’Austria che rientra nel calendario della MotoGP dopo una lunga assenza. Il pilota abruzzese, alla sua seconda pole in carriera, vince la sfida tutta italiana con Valentino Rossi ed il compagno di squadra Andrea Dovizioso. Una prima fila tutta tricolore, l’ultima nel GP del Giappone del 2006. Il nove volte campione del mondo porta la sua Movistar Yamaha a 147 millesimi dalla prima delle DesmosediciGP, precedendo quella del forlivese di nove millesimi. Una prima fila tutta italiana che fa ben sperare per la gara di domenica. Saranno 28 giri tutti da gustare con la questione meteo e con la conseguente durata delle gomme portate per l’occasione dalla Michelin. La scelta tra dura e morbida sara’ importante per arrivare nelle miglori condizioni fino al traguardo. Con l’innalzamento delle temperature al sabato, la Movistar Yamaha si e’ avvicinata alle prestazioni delle rosse di Borgo Panigale, come dimostra anche il quarto tempo ottenuto da Jorge Lorenzo. Il campione del mondo aprira’ la seconda fila con un ritardo di poco superiore ai due decimi e in partenza potrebbe usare tutta la sua classe per portarsi magari al comando alla prima staccata. Ducati contro Yamaha, dunque, almeno a leggere quanto accaduto sia nelle libere del venerdi’ che nelle qualifiche del sabato. Sembra in difficolta’ la Repsol Honda Hrc. Dani Pedrosa e’ quello che sembra avere piu’ problemi tanto da chiudere la Q2 con il dodicesimo tempo che lo vedra’ partire dalla quarta fila. Marc Marquez, invece, come al solito ci ha messo del suo, guidando sempre al limite, tanto da cadere nel corso della terza sessione di libere, procurandosi la lussazione della spalla destra. Dopo le cure della Clinica Mobile ed una serie di esami radiografici in ospedale, il leader del Mondiale e’ tornato in pista ed in qualifica ha firmato il quinto tempo, rischiando ancora una volta di finire pee terra, accusando comunque un ritardo di 333 millesimi. Domani, se la spalla non gli dara’ molto fastidio e’ probabile che non si accontentero’ di controllare la gara e portare a casa un buon bottino di punti, ma provera’ a vincerla.
[post-correlato]
Al suo fianco a chiudere una seconda fila tutta iberica la Suzuki dell’ottimo Maverick Viñales, in evidenza in queste due giornate di prove. In gara sicuramente potra’ lottare per un piazzamento di primio piano. Ad aprire la terza fila la Honda LCR di Cal Crutchlow, piu’ lento di quattro decimi e mezzo rispetto alla pole del Dovi. Quindi la Ducati del Pramac Racingi di Scott Redding e la seconda Suzuki di Aleix Espargaro, In quarta ancora una Ducati, quella del team spagnolo Avintia con Hector Barbera, quindi quella dell’altro team iberico di Aspar Martinez, con Eugene Laverty, anche lui qualificato dalla Q1, davanti, come detto al desolante Pedrosa. Danilo Petrucci e Michele Pirro, con le Ducati Pramac e quella ufficiale partiranno invece dalla tredicesima e diciassettesima piazza.