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Politica

Nannicini: “Sui redditi serve concretezza”

Nannicini
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  Il sottosegretario alla presidenza del consiglioTommaso Nannicini parla della questione redditi: "Serve maggiore concretezza"

“Più va avanti il balletto dei tabù ideologici, ripetendo ad esempio che il governo vuole fare un regalo alle banche, meno riusciamo a capire quali problemi possiamo risolvere in concreto. Ed è un peccato. Politicanti della domenica, micro correnti in cerca d’autore: tutti a caccia di visibilità o di facili strumentalizzazioni, nessuno che si preoccupi del merito e di come risolvere i problemi della gente con le risorse che ci sono”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, in merito agli incontri con i sindacati su pensioni e lavoro. “Le scelte su lavoro e pensioni andranno inserite nella legge di Bilancio da presentare dopo l’estate. Ci avviciniamo a quella scadenza ed e’ giusto darsi un metodo ordinato per arrivare a un quadro condiviso. O anche non condiviso ma dopo aver visto tutte le posizioni”, spiega Nannicini, per il quale “la condivisione e’ auspicabile ma non e’ un fine in se’. Se ci mettiamo al tavolo con l’obiettivo di trovare un accordo il meccanismo si inceppa. Cominciano le dispute ideologiche e non riusciamo a capire come migliorare gli strumenti. Proprio quello che rischia di accadere”. Sull’anticipo pensionistico, alla domanda se sia possibile che la misura diventi più ampia e si arrivi a quattro anni, il sottosegretario risponde cosi’: “E’ uno degli oggetti di confronto, non ci sono preclusioni. L’importante e’ prendere atto che la flessibilità in uscita non può essere gratis: a parte alcune proposte che avevano un rapporto disinvolto con il principio di realtà, quelle avanzate finora avevano tutte un costo fisso per ogni anno di anticipo. La nostra non fa eccezione, ma a differenze delle altre riusciremo a modulare questo costo con una detrazione fiscale che aiuta i soggetti meritevoli di tutela”. Il meccanismo “credo sara’ utilizzato soprattutto dalle fasce deboli. Specie se la penalizzazione massima dovesse essere non piccola”, afferma Nannicini, chiarendo che lo strumento “non e’ un mutuo perchè non rischi niente, ne’ rischiano i tuoi eredi, non vai in banca ma all’Inps”. E sull’eventuale innalzamento della no tax area dei pensionati a 8.124 euro, come per i dipendenti, il sottosegretario spiega: “E’ un tema che sta a cuore al governo. Un primo passo era già stato fatto nell’ultima legge di Stabilita’, possibile che adesso arrivi il secondo”. L’estensione del bonus da 80 euro alle pensioni minime “e’ uno degli strumenti per sostenere l’adeguatezza del reddito da pensione. Ma ce ne sono anche altri, come la quattordicesima. Si potrebbe valutare di alzare la soglia di reddito massima, oppure rendere l’assegno più generoso. La decisione politica non spetta a me. Ma questo strumento ha il vantaggio di essere semplice, disegnato su una fascia di persone che ha davvero bisogno di aiuto”