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Campania

Napoli, agguato al Rione Sanità: “clinicamente morto” fratello boss

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E’ “clinicamente morto” Vittorio Vastrarella, il pregiudicato rimasto vittima di un agguato a colpi d’arma da fuoco nel Rione Sanità a Napoli. L’uomo, 43 anni con precedenti per droga, è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco a una gamba poco dopo mezzogiorno in via San Vincenzo. Trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini, Vastarella è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico con il proiettile che ha raggiunto l’arteria femorale, facendogli perdere molto sangue.

Le indagini sono affidate alla polizia che sul posto ha trovato bossoli e tracce ematiche. Nella zona nei mesi scorsi si sono verificati diversi agguati e scontri tra il clan Vastarella e quello Esposito-Genidoni-Spina.

 

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Secondo quanto riferisce Il Mattino, Vittoria Vastarella era il fratello di Giuseppe, 42 anni, ucciso lo scorso 22 aprile nella “strage delle Fontanelle” all’interno di un circolo ricreativo insieme al cognato Salvatore Vigna, 41 anni. Nell’agguato, che porta la firma del clan rivale (Esposito-Genidoni-Spina), rimasero ferite altre tre persone: Dario ed Antonio Vastarella, di 33 e 24 anni, e Alfredo Ciotola, 22enne di Melito (Napoli). Per quell’omicidio il 9 maggio la polizia ha arrestato 4 persone. Si tratta di Antonio Genidoni, figliastro del defunto boss Pietro Esposito, fermato a Milano insieme a Emanuele Esposito; la moglie Vincenza Esposito e la madre Addolorata Spina. Emanuele Esposito, considerato l’autore materiale della strage, è il  figlio e fratello rispettivamente di Giuseppe e Filippo Esposito, assassinati in un’autofficina a Marano (Napoli) in un agguato realizzato due giorni prima, il 7 maggio.