Trovato un cadavere in strada a Napoli a terra due bossoli. Era incensurato

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Trovato un cadavere in strada a Napoli <br>a terra due bossoli. Era incensurato

Sarebbe stato vittima di un’aggressione, circa un mese fa, Giuseppe Matino, il pasticciere di 35 anni ucciso all’alba con due colpi di pistola in un agguato scattato ieri 11 aprile in via Casanova, a Napoli. La circostanza è emersa durante indagini che i carabinieri stanno conducendo per fare luce sull’accaduto. Il pestaggio, secondo quanto riferiscono i militari dell’Arma, non sarebbe però mai stato denunciato. Giuseppe Matino, assassinato all’alba, a Napoli, con due colpi di pistola calibro 9, mentre in sella al suo scooter si stava recando al lavoro. Le indagini al momento puntano alla pista passionale. Ssecondo la prima ricostruzione fatta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della sezione investigazioni scientifiche, Matino sarebbe stato affiancato intorno alle 5 da un altro scooter guidato da un paio di persone che si sono poi rivelati i suoi killer. Contro Matino sono stati sparati complessivamente quattro colpi di pistola calibro 9X21, due dei quali hanno raggiunto il pasticciere all’addome. Il cadavere è stato scoperto dai militari sui binari della linea tramviaria che attraversa via Casanova. Ad avvertire le forze dell’ordine è stata una telefonata al 112, con la quale sono stati denunciati spari in strada. La circolazione automobilistica, subito dopo il rinvenimento del cadavere, è stata bloccata e questo ha provocato notevoli disagi alla viabilità, sebbene fosse presto. Raccapricciante la scena del delitto, che si estendeva per circa duecento metri: Matino, dopo essere stato colpito, ha cercato di sfuggire ai sicari, ha tentato di scappare ma è caduto a terra dove poi è deceduto per le gravi ferite riportate. A terra sono stati trovati anche il casco e il suo telefonino. Una scia di sangue lunga una cinquantina di metri univa il punto in cui è stato trovato il suo scooter e dov’era il cadavere. A poca distanza sono stati rinvenuti anche due bossoli e due ogive, quelle sparate ma non andate a segno. Le indagini dei militari dell’arma si sono subito concentrate sulla vita privata della vittima, sposato e padre di due bambini. Sono state passate al setaccio le sue amicizie e i suoi contatti, soprattutto quelli più recenti. Nulla che potesse essere messo in relazione con l’omicidio è finora emerso e, a questo punto, tutte le ipotesi sul movente rimangono in piedi. Su queste prevalgono la lite e lo sgarro, forse legato a questioni di carattere sentimentale. Ma è ancora tutto da accertare. Le modalità dell’agguato sono chiaramente di tipo camorristico anche se dagli accertamenti non sono emersi collegamenti tra Matino e gli ambienti della criminalità organizzata. Una parte del tragitto che l’uomo ogni mattina percorreva per recarsi nel laboratorio dove lavorava è monitorato dai sistemi di videosorveglianza e i carabinieri hanno acquisito le immagini che sono state passate sotto la lente di ingrandimento degli investigatori

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