domenica, 30 aprile 2017
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Nostradamus e la fine del mondo: era davvero un profeta? Risponde l’esperto di sette

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Non c’è anno in cui Nostradamus non torni di moda. Le sue profezie appaiono nei mezzi di comunicazione – sempre con tinte catastrofiste e negative – e suscitano inquietudine in non poche persone. Conviene sapere chi è questo personaggio, cosa ha scritto e se vale la pena di dedicargli tempo e interesse.
La figura storica di Nostradamus
Michel de Nôtre-Dame nacque nel 1503 a Saint-Rémy-de-Provence, nel sud della Francia, in una famiglia agiata di origine ebraica convertita (da qui il suo cognome che allude alla Vergine Maria). Studiò Medicina e la esercitò in modo professionale, oltre a dedicarsi all’astrologia, all’elaborazione di oroscopi e ad altri saperi propri dell’esoterismo, cosa comune alla sua epoca. Nel 1537 rimase vedovo e perse i suoi due figli a causa della peste. Nel 1547 contrasse seconde nozze con una vedova facoltosa, il che gli permise che dedicarsi maggiormente all’occultismo.
Chiamato anche “mago di Salon” (perché si era stabilito in quella città provenzale), iniziò a scrivere profezie, in genere negative, per le quali la società del suo tempo lo guardava con timore. Alcuni affermano che all’inizio della sua attività di veggente evitò una condanna a morte perché godeva dei favori della regina francese dell’epoca, Caterina de’ Medici. La sua fama aumentò, e grazie al fatto che alcuni ritenevano i suoi vaticini corretti riuscì a diventare medico reale ai tempi di Carlo IX. Morì nel 1566, afflitto dalla gotta. Sul suo epitaffio viene definito “l’unico uomo degno, a giudizio di tutti i mortali, di scrivere con una penna quasi divina, sotto l’influenza degli astri, il futuro del mondo”.

La sua opera: Le Centurie
Nostradamus è stato definito “il più grande e geniale dei profeti dell’era cristiana”. Ciò è dovuto non tanto ai suoi pronostici e agli oroscopi personalizzati che compose per gli aristocratici della sua epoca, quanto al fatto che nel 1555 pubblicò a Lione la sua opera più celebre, Le Centurie, il cui titolo originale completo è Le vere centurie e profezie. Si tratta di un’opera scritta a base di quartine in rima, raggruppate nel progetto originale di cento in cento, da cui deriva il nome.
Il libro è formato da dieci di queste centurie ed è scritto in un linguaggio certamente misterioso, quasi criptico, con nomi figurati per i luoghi, miscugli di termini in varie lingue, simboli, parole con errori volontari, allusioni enigmatiche… Vari studiosi hanno trovato nei suoi versi molti elementi copiati da testi classici e opere occultiste precedenti.
Andando al di là delle profezie del suo tempo, sono stati attribuiti a Nostradamus vari fatti “azzeccati” nella storia posteriore, come le sue presunte predizioni della Rivoluzione Francese, della presa del potere da parte di Napoleone e di tutto quanto è avvenuto nel XX secolo per l’attenzione speciale che gli è stata prestata. In un libro di divulgazione delle sue profezie possiamo leggere che “da quando è terminata la I Guerra Mondiale allo scoppio della II… gli eventi principali che caratterizzano questo periodo… sono stati descritti da Nostradamus con assoluta precisione e spesso con particolarità e dettagli che escludono qualsiasi possibilità di errore nell’interpretazione di quanto ci ha lasciato il grande veggente”.
Appare tutto l’immaginabile: l’occupazione di Roma e l’unificazione italiana, la Rivoluzione russa, l’ascesa di Hitler e il nazismo, la Società delle Nazioni, l’auge e la caduta del fascismo, la Guerra Civile spagnola, la Guerra del Golfo e molti conflitti in Medio Oriente, il crollo del Muro di Berlino, l’11 settembre… Non si tratta ad ogni modo solo di eventi bellici e politici, perché nelle sue Centurie sono stati visti anche vaticini dell’invenzione del cinema, dell’aeroplano, del telegrafo, del telefono, dell’elettricità, perfino dell’epidemia di Aids.
La fine del mondo
Una delle questioni più discusse e diffuse relative a Nostradamus, come accade con tutte le profezie che vengono portate alla luce di tanto in tanto, è quella relativa alla fine del mondo, o almeno alla fine della civiltà in cui viviamo. Concentrandosi sulle Centurie, ci sono autori che parlano dell’anno 3797, ma altri interpreti dell’opera del veggente francese anticipano questo momento cruciale al 2031. O anche 2015. Se andiamo più indietro e iniziamo a ripassare libri pubblicati in precedenza, però, possiamo trovare molte sorprese.
Una di queste è quella che si rinviene in un commento pubblicato a Parigi nel 1947, nel quale gli “esperti” dell’opera del veggente provenzale segnalano che, in base alle sue quartine, la fine del mondo era fissata per il giugno 1999. E non solo: nel mezzo secolo precedente erano previsti vari avvenimenti di grande importanza come la caduta della monarchia inglese, la conversione dei protestanti, la sconfitta del mondo arabo… per finire con l’apparizione dell’Anticristo, l’oscuramento del sole e un nuovo diluvio. Epilogo: il giudizio finale.
La questione è che c’è stata gente che ha preso la cosa sul serio. Molti ricorderanno che l’11 agosto 1999 si è verificata un’eclissi solare totale, che ha rappresentato l’occasione per riportare alla luce questa interpretazione delle Centurie (X, 72) di Nostradamus e diffondere la paura tra la gente: “L’anno millenovecentonovantanove e sette mesi / Dal cielo verrà un grande Re di spavento”.
L’eclissi totale è passata e tutto è continuato nello stesso modo. Niente spavento né distruzione, per quanto persone come il disegnatore di moda Paco Rabanne abbiano difeso in pubblico l’avvento della fine del mondo, basandosi su Nostradamus. Lo stilista francese ha perfino chiuso i suoi negozi e se ne è andato da Parigi, consapevole della sua responsabilità di “mettere in guardia gli esseri umani”.
Un vero profeta di Dio?
Un interprete spagnolo di Nostradamus, José María Pueyo, lo difende a spada tratta come “un vero profeta, designato da Dio per compiere la missione che nel corso della storia hanno compiuto tutti i profeti: la rivelazione di un messaggio di Dio agli uomini”. Per Pueyo, “la natura di questo messaggio non può essere altro che la Sua stessa Esistenza. Ciò vuol dire che la profezia non è altro che un veicolo che annuncia, attraverso la sua verifica, una fonte di ispirazione di provenienza divina”. In più di un’occasione, dice che è stato “aiutato dall’ispirazione dello Spirito Santo”. Per questo l’autore sostiene “la grande statura della sua persona e il carattere quasi sacro di tutta la sua opera”.
Come abbiamo visto, ci sono credenti che cercano di legittimare le profezie di Nostradamus dal punto di vista della fede cristiana. È giusto? Secondo l’esperto della Chiesa, Luis Santa Maira del Rio, studioso di sette, la risposta ce la dà la Sacra Scrittura, in cui i profeti svolgono un ruolo fondamentale. Di fatto, una delle tre grandi parte dell’Antico Testamento è formata dagli scritti profetici (i cosiddetti quattro profeti maggiori e dodici minori).
l’immaginabile: l’occupazione di Roma e l’unificazione italiana, la Rivoluzione russa, l’ascesa di Hitler e il nazismo, la Società delle Nazioni, l’auge e la caduta del fascismo, la Guerra Civile spagnola, la Guerra del Golfo e molti conflitti in Medio Oriente, il crollo del Muro di Berlino, l’11 settembre… Non si tratta ad ogni modo solo di eventi bellici e politici, perché nelle sue Centurie sono stati visti anche vaticini dell’invenzione del cinema, dell’aeroplano, del telegrafo, del telefono, dell’elettricità, perfino dell’epidemia di Aids.
La Bibbia, ad ogni modo, distingue con grande chiarezza la divinazione dalla profezia, condannando la prima.
Lèon Cristiani, canonico francese, scriveva nel 1955 a proposito di Nostradamus che “conviene stabilire una netta differenza tra divinazione e profezia. L’autentica profezia è una cosa santa, tanto quanto la divinazione è qualcosa di frivolo o colpevole. La profezia, per dirla con una parola sola, proviene da Dio. La divinazione proviene dal demonio o dall’astuzia umana. Tra le due esiste una discrepanza insuperabile”. Questo sacerdote compatriota del famoso veggente giudicava così un commento pubblicato a suo tempo sui presunti successi di Nostradamus “dimostrati” dalla storia: “una cosa sola ci tranquillizza un po’, ed è che prima degli eventi le profezie di Nostradamus erano impenetrabili”.