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Nullità del matrimonio alla Sacra Rota: processi più veloci. Ecco cosa è cambiato

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Nullità matrimoniale: Più veloce e meno costoso lo scioglimento del sacramento del matrimonio.

Il papa ha da tempo caldeggiato il ritorno alla comunione dei separati e divorziati, per coloro che hanno fallito nel loro matrimonio.

In effetti, il pontefice ha promosso riforme radicali per facilitare il ritorno alla comunione con la Chiesa di coloro che non sono riusciti nella loro unione matrimoniale, senza processi costosi e lunghi.
È molto importante chiarire che il divorzio e l’annullamento sono cose molto diverse. Il divorzio è consentito dalla legge civile e non è riconosciuto nella sua Chiesa cattolica.
Con il divorzio si procede allo scioglimento, alla cessazione degli effetti civili del matrimonio per lo Stato. Ciò non ha effetti nei confronti della Chiesa

La nullità invece concerne la valutazione sul sorgere del consenso matrimoniale espresso al momento della pronuncia. In altre parole la Chiesa indaga sulla validità del consenso e di conseguenza se
Il vincolo matrimoniale è validamente sorto e dunque se ha prodotto effetti tra i coniugi. Con la pronuncia di nullità, il sacramento si scioglie anche per la Chiesa.

Se il consenso era viziato il matrimonio non è mai esistito nella realtà.

Ma come ottenere la nullità del matrimonio?

Le persone non sanno bene come accedere ai tribunali ed il procedimento è sempre stato visto come qualcosa di lontano, difficile e costoso.
Sua Santità Papa Francesco ha promosso riforme importanti in modo che questi pregiudizi scompaiono e i fedeli si accostino alla Chiesa nel caso si trovino in una situazione irregolare, come nel caso dei separati e divorziati.

Per la Chiesa, il matrimonio è uno e indissolubile.
La condizione di chi vive con un partner senza il sacramento del matrimonio rappresenta una situazione irregolare davanti alla Chiesa. Lo stesso vale per coloro che si sono sposati civilmente e pur professando la fede cattolica, non si sono ancora uniti con il sacramento del matrimonio.

Ma qual è la riforma introdotta da Papa Francisco?

Lo spiega bene il più grande esperto di diritto canonico, il procuratore Jeorge Ernesto Villa, in un’intervista alla rivista “El tiempo”

Nel 1741, Benedetto XIV aveva introdotto la necessità per un doppio grado, cioè, era obbligatorio che un tribunale superiore confermasse la decisione di primo grado. Solo in tal caso il matrimonio era dichiarato nulla e ci si poteva risposare.

Ma con la riforma caldeggiata dal Papa Francisco, entrata in vigore già a dicembre scorso, la doppia sentenza non è più necessaria. Le riforma ha introdotto tempi brevi, costi bassi. Papa Francesco sollecita la totale gratuità dei processi.
Questa rappresenta una rivoluzione nella pratica del diritto canonico.

Eliminando la doppia istanza significa accorciare circa la metà del lavoro.

Un’altra notevole innovazione è la realizzazione di un processo probatorio più breve.

Grazie a queste riforme, la nullità del matrimonio cattolico è ora più che mai fruibile per i fedeli.

È prevista la centralità del ruolo del vescovo che diventa giudice unico, può istruire brevemente il processo ed emanare la sentenza esecutiva. È importante la certezza morale del primo giudice sulla nullità del matrimonio.
Il Vescovo diocesano è competente a giudicare la cause di nullità del matrimonio con il processo più breve ogniqualvolta:
1° la domanda sia proposta da entrambi i coniugi o da uno di essi, col consenso dell’altro;
2° ricorrano circostanze di fatti e di persone, sostenute da testimonianze o documenti, che non richiedano una inchiesta o una istruzione più accurata, e rendano manifesta la nullità.

Sulle domande di nullità sono competenti: 1° il tribunale del luogo in cui il matrimonio fu celebrato; 2° il tribunale del luogo in cui una o entrambe le parti hanno il domicilio o il quasi-domicilio; 3° il tribunale del luogo in cui di fatto si debba raccogliere la maggior parte delle prove.

Il giudice, prima di accettare la causa, deve avere la certezza che il matrimonio sia irreparabilmente fallito, in modo che sia impossibile ristabilire la convivenza coniugale.
Nelle cause di nullità del matrimonio, la confessione giudiziale e le dichiarazioni delle parti, sostenute da eventuali testi sulla credibilità delle stesse, possono avere valore di prova piena, da valutarsi dal giudice considerati tutti gli indizi e gli amminicoli, se non vi siano altri elementi che le confutino.

A cosa mira questo cambiamento?
Questo cambiamento radicale del processo mira all’obiettivo della salvezza dell’anima. L’intero diritto canonico esiste solo in termini di salvezza delle anime.
Il matrimonio implica per la Chiesa uno stato di consacrazione. Solo attraverso la ricostruzione della verità su questo sacramento si può raggiungere la nullità.

Il processo è la ricerca della verità, di un atto che ha avuto luogo innanzi alla Chiesa dei fedeli e della società stessa, quindi, come un atto giuridico, gode di una presunzione di validità.

È anche importante che le coppie prendere la decisione di sposarsi con maggiore consapevolezza

Importante è il processo di formazione dei sacerdoti, avvocati e giudici che devono attuare queste riforme.

A questo proposito la sfida è enorme, perché l’obiettivo è che i fedeli percepiscono un cambiamento e che la Chiesa si avvicini ai fedeli.

Le regole stesse non sono sufficienti. Il Papa ha detto che è auspicabile che ogni diocesi si organizzi affinché più fedeli possano accedere alle cause. Ciò implica che il giudice dovrebbe lavorare con personale addestrato, giudici, difensori del vincolo, avvocati, ecc, clero e laici affinché diventino ottimi operatori legali, dal momento che non si può improvvisare su un tema così delicato come il matrimonio.

Centri di consulenza pastorale, una sorta di sportello per risolvere le preoccupazioni dei fedeli prima di andare a un avvocato.

Tutto è ancora in fase di implementazione per garantire un riavvicinamento alla Chiesa dei fedeli.

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