Olio contraffatto: l’Antitrust ha condannato la catena di supermercati Lidl a pagare una multa di 550 mila euro, per avere venduto olio extra vergine con il marchio Primadonna che, in realtà, conteneva olio vergine di oliva. Secondo gli addetti ai lavori nei prossimi giorni ci potrebbero arrivare nei confronti di grandi marchi che nel maggio 2015 sono stati coinvolti in analoghe vicende, come Sassi, Carapelli e Bertolli.
All’esito delle analisi di laboratorio condotte nel mese di maggio 2015 su 20 marche di olio extra vergine di oliva venduto sugli scaffali dei supermercati, il Test Salvagente aveva evidenziato difetti di: riscaldo, rancido, muffa e umidità in diverse bottiglie che non potevano essere vendute come extra vergine come dichiarato in etichetta. Nel novembre 2015), i Nas prelevano alcuni campioni di olio e li invia al laboratorio dell’Agenzia delle dogane. Il responso conferma la presenza di irregolarità e di difetti organolettici per i marchi: Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia. A questo punto alcune associazioni di consumatori inviano un esposto all’Antitrust chiedendo un intervento di censura nei confronti delle aziende per pubblicità ingannevole.
L’olio extravergine di oliva è sempre più spesso al centro di frodi: cambi di origine delle olive e sofisticazioni della composizione sono in costante aumento.
i parametri della legge non sono per niente restrittivi, e così facendo spianano la strada alle frodi alimentari.
Quando le olive sono troppo mature l’olio che se ne ricava è un pessimo prodotto non commestibile. Attraverso raffinazioni assume caratteristiche chimiche simili all’olio extravergine.
Il test più affidabile è il panel test che si basa sull’assaggio da parte di 8 esperti.
È più affidabile comprare direttamente nei frantoi, dai piccoli produttori, o controllando le date di spremitura e scadenza. E poi, il prezzo: un buon olio non può costare meno di 8 euro a litro, perché con una cifra inferiore i produttori non coprirebbero nemmeno le spese!
Sull'uso della cannabis "non vi sono ancora dati sufficienti sulla sua sicurezza e non esistono al momento informazioni specifiche sulle reazioni avverse dovute all'impiego medico"
Il ministero della Salute ha trasmesso al parlamento la "Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 40" in materia di procreazione medicalmente assistita