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Cronaca

Omicidio di Teresa e Trifone, il sospetto degli inquirenti: “Ruotolo non ha agito da solo”

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Novità importanti nell’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati di Pordenone che secondo gli inquirenti sarebbero stati uccisi da un commilitone di Trifone, il militare napoletano Giosuè Ruotolo. Il quotidiano ‘Il Giorno’ scrive infatti che è spuntata una pista su un presunto terzo uomo che avrebbe avuto un ruolo nell’omicidio, insieme a Ruotolo e alla sua fidanzata. Con il militare, rinchiuso nel carcere di Belluno, vi sarebbe stato una terza persona: “Ci risulta che la polizia abbia sentito diversi nuovi volti in questi giorni – dice al Giorno l’avvocato di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern – anche se le attenzioni si
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starebbero concentrando su un individuo in particolare”. I fascicoli, dal momento che l’indagine non è ancora stata chiusa, sono secretati. L’avvocato di Ruotolo è però fiducioso: “Abbiamo sempre ribadito che l’impianto accusatorio costruito contro il mio assistito fosse molto fragile”. Il legale il prossimo settembre dovrebbe chiedere anche la scarcerazione del suo assistito: “Non esiste alcuna prova schiacciante che dimostri la presenza di Giosuè davanti alla palestra, quella notte: nessuno lo ha visto in quel parcheggio, niente Dna o tracce ematiche sulla sua auto e nemmeno le impronte sulla pistola usata per uccidere i duefidanzati”.