domenica, 30 aprile 2017
omicidio

Omicidio e violenza sessuale: l’Italia condannata dalla UE

Italia ferma al 2012

Vittime di reati violenti, quali omicidio e violenza sessuale! l’Italia è inadempiente.

Per la Corte di Giustizia UE la  Repubblica Italiana è inadempiente all’obbligo della normativa europea (articolo 12 della direttiva 2004/80). Questa normativa impone agli Stati membri di riconoscere un diritto all’indennizzo di tutte le vittime di reati intenzionali violenti.

La legge italiana, infatti, prevede il diritto all’ indennizzo solo per alcuni reati intenzionali violenti. E’ previsto ad esempio a favore di vittime del dovere o di azioni terroristiche, di richieste estorsive, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.   Uno Stato membro non può prevedere solo per alcuni reati violenti previsti dal suo diritto penale il diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Nulla prevedendo per altri reati violenti come omicidio e violenza sessuale.

In altre parole, per la Commissione Europea anche i reati come l’omicidio o la violenza sessuale rientrano nell’ambito della direttiva. Pertanto devono essere indennizzati. Limitare la tutela risarcitoria soltanto alle vittime di alcuni reati intenzionali equivarrebbe ad affermare che, benché detti reati siano violenti, solo alcuni creerebbero traumi o problemi finanziari alle vittime o ne perturberebbero la vita quotidiana o il futuro, giustificando così un indennizzo da parte dello Stato membro. La fissazione dell’importo dell’indennizzo resta  di competenza esclusiva degli Stati membri. L’indennizzo dovrà tuttavia essere equo e adeguato.

Nel maggio 2012, la Repubblica italiana ha presentato un progetto di interventi legislativi volti a creare un sistema generale di indennizzo.  Il progetto  prevedeva l’istituzione di un fondo di solidarietà per l’indennizzo delle vittime di reati intenzionali commessi sul territorio nazionale. Reati che avessero provocato la morte ovvero lesioni personali gravi o gravissime. Tuttavia non era stato presentato alcun calendario legislativo. Nell’ottobre del 2013 la Commissione ha emesso un parere motivato, notificato alla Repubblica italiana, con cui ha invitato le autorità italiane ad adottare le misure necessarie per adempiere l’obbligo europeo. L’Italia non ha adempiuto.

In conclusione, l’avvocato Generale della Corte Europea ha chiesto la condanna dell’Italia. Lo Stato deve adottare un sistema di indennizzo per tutte le vittime di reati intenzionali violenti.