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7mila chilometri per guadagnare 2mila euro al mese: la storia di un giovane ingegnere

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A cura di Daniele Addeo La crisi del lavoro in Italia non conosce sosta. Tanti giovani, ottenuta una laurea con enormi sacrifici, restano delusi da ciò che offre il proprio paese e lasciano l’Italia, arrangiandosi come possono accantonando la loro arte. Ma c’è anche chi lascia il Belpaese per continuare il proprio percorso di studi e affermarsi alla faccia della crisi. E’ il caso di un giovane 28enne Giuseppe Lama, laureato con 110 e lode alla Federico II in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio nel 2012. Dopo numerose e insoddisfacenti esperienze lavorative fatte fra Napoli e Milano, arriva la pazza idea di partire per il Sud America: precisamente ad Antofagasta paese di 300.000 abitanti, in Cile ad oltre 7.000 km dall’Italia. Il perché di questa scelta la spiega a Retenews24: “Il Cile è il primo paese al mondo produttore di rame, l’ideale per dar seguito al mio indirizzo di studi. Sono partito nell’ottobre del 2012 per il Cile senza alcun appoggio lavorativo, arrangiandomi da uno zio che vive là. Ho cominciato a prendere informazioni fra università e aziende per cominciare a lavorare, seguendo all’Università di Conception corsi di Ingegneria Mineraria e geologiche dopo alcuni lavori nell’edilizia. Al mio ritorno dalle vacanze di Natale dovrei avere proposte molto interessanti dopo i primi tempi di
Cronaca
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apprendistato. Adesso guadagno 2.000 euro netti al mese, mentre a Milano ne prendevo lordi 1.300.” La scelta del Cile non è casuale quindi, anche per i molteplici punti a favore rispetto alla situazione lavorativa italiana. “Il Cile è lo stato più europeista del Sud America, al potere c’è una Sinistra progressiva. Non è un Brasile o un Venezuela che attira molti italiani anche per il turismo sessuale, tant’è vero che fra università e lavoro non ne ho incontrato molti. La cosa che più mi ha colpito è il rispetto del lavoro: avrei voluto cominciare a lavorare anche come cameriere ma, non mi è stato possibile farlo per la scarsa esperienza che ho nella ristorazione. Paradossalmente, è stato più facile trovare un posto di lavoro come ingegnere che non come barman. I giusti collegamenti fra università e mondo del lavoro stanno aiutando, favorendo molte occasioni. Inoltre, non c’è la frenesia di arrangiare il lavoro come si è soliti fare in Italia, per rispettare dei tempi, per far “mangiare” qualcuno. Il Cile esporta molte materie prime, è il leader mondiale e non può permettersi brutte figure.” Al di là del tuo percorso di studi, che ti ha facilitato nel trovare lavoro in Cile, a chi altri consiglieresti di fare esperienze qui? “A chi studia finanza, e lavora nel mondo degli investimenti, anche solo per fareesperienza.”