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Legambiente lancia l’allarme: “Inquinata la metà dei laghi italiani”

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E' passato un anno, ma la situazione non è cambiata di una virgola: il 50% dei laghi della Penisola sono inquinati, registrano infatti valori superiori di batteri fecali rispetto a quelli consentiti dalla normativa in vigore. E' questo l'esito dell'edizione 2016 di Goletta dei laghi, la campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini italiani. Un estate fa le cose stavano esattamente così. Sei le regioni coinvolte, dodici i laghi analizzati, 101 i punti campionati. Sotto accusa gli scarichi: i depuratori sono mal funzionati e sono presenti nel territorio reflui fognari che illegalmente confluiscono in fossi, canali o direttamente nei laghi. La Penisola è messa male anche sul consumo di suolo e i modelli di sviluppo spesso sono insostenibili poichè mettono a serio rischio lo straordinario patrimonio di biodiversità custodito in questi luoghi. “I ritardi nel settore della depurazione - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - dal 1 gennaio 2016 costano all’Italia circa 500 milioni di euro all’anno per le 2 sentenze di condanna stabilite dall’Europa negli anni scorsi. Una
Cronaca
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situazione confermata anche dai nostri dati. Alcune situazioni sono note da tempo, ma purtroppo fino ad oggi non ci sono stati segnali da parte delle amministrazioni per risolverle, eppure le risorse economiche ci sarebbero, così come sono noti gli interventi che bisognerebbe mettere in campo. Al tempo stesso in questa edizione registriamo anche alcune vittorie, dove, la denuncia di Goletta dei laghi ha portato all’individuazione e alla rimozione degli scarichi inquinanti, grazie alla collaborazione tra Legambiente, le amministrazioni e gli enti interessati.” La campagna ha preso il via domenica 26 giugno, con l'arrivo dei tecnici sul lago d'Iseo, e si è conclusa domenica 24 luglio sul Trasimeno, coinvolgendo a livello locale i circoli di Legambiente e i cittadini, e ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di associazioni, club velici e della Lega Navale Italiana, attraverso i bacini del Sebino, Lario, Verbano, Ceresio e Benaco, nel nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige; Caterno, Albano, Bracciano, Bolsena e Vico nel Lazio; Trasimeno e Piediluco in Umbria.